Bentrovati e bentrovate insegnanti! Il bullismo ed il cyberbullismo a scuola sono fenomeni molto diffusi. E’ probabile quindi che nelle vostre normali attività ne veniate in contatto. Se avete il sospetto oppure se vi hanno raccontato che potrebbe essere accaduto anche nella vostra classe, per prima cosa fermiamoci a riflettere.

Le situazioni di prepotenza ed abuso attivano in noi tantissime emozioni. Così come attivano dei ricordi legati alla nostra esperienza personale oppure lavorativa. Tutto questo può attivare dei nostri naturali meccanismi di difesa. Questi però possono bloccare un’azione efficace da parte vostra.

Infatti, le emozioni forti potrebbero portarvi ad agire d’impulso e senza un pensiero educativo condiviso anche con altri colleghi, colleghe e famiglie. Ho lavorato in situazioni in cui un’insegnante, per voler risolvere la situazione, aveva iniziato una serie di azioni molto forti verso il bullo e molto protettive verso la vittima, senza avere un progetto ed una riflessione alle spalle. In questa condizione però, rischiamo di non fare realmente quello che ha un senso e di peggiorare la situazione.

Oppure possono indurvi a minimizzare la questione e a non farvi agire. Magari si può giustificare la situazione, oppure la si nega, pensando che non possa essere vera. Non possiamo magari aver avuto sotto il naso per mesi un simile problema e non essercene accorti! O non può essere proprio Giulio a mettere in atto prepotenze, lui che è così educato e che ha tutti voti altissimi. Ed invece, proprio per la forza delle dinamiche di gruppo nel fenomeno del bullismo, può assolutamente essere vero che non ce ne siamo accorti/e. Ho incontrato insegnanti molto attenti/e, che non avevano notato alcune situazioni, proprio perchè tutto il gruppo classe le nascondeva al meglio. Così come è possibile che a far prepotenza sia proprio chi in realtà con noi adulti si dimostra invece educato e bravo a scuola.

Allora fermiamoci a riflettere! Se qualcuno/a ci racconta qualcosa o se qualche cosa ci fa preoccupare, sentiamo come stiamo noi. Ci sono delle idee pregiudiziali che ci stanno facendo agire troppo o troppo poco? Che emozioni sto provando? Questa situazione mi ricorda qualcosa di altro? Sto agendo troppo o troppo poco perchè associo un’altra esperienza che ho avuto?

Provando ad entrare in contatto con tutto questo, trovando delle risposte a queste domande (così come ad altre che vi verranno), senza dubbio sarete maggiormente pronti ad affrontare gli altri passi che abbiamo descritto due settimane fa. 

A fra 15 giorni!