EMERGENZA

Non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che hai. (E. Hemingway)

Terremoti, incidenti, terrorismo.. le emergenze arrivano all’improvviso, ci colgono impreparati e ci invadono di emozioni forti.. cosa fare? Ecco le attività che svolgo in queste situazioni o per creare cultura dell’emergenza.

 

L’attenzione alla persona che è stata travolta da disastri, catastrofi, terremoti, genocidi ed altro, probabilmente è sempre esistita, ed i soccorsi sono sempre stati fatti. Storicamente però c’è stata un’attenzione quasi esclusiva per il corpo, per le ferite fisiche. Da poco tempo, invece, si è compreso che l’attenzione esclusiva verso questo non basta! E’ importante anche curare le “ferite psichiche”, altrettanto gravi e profonde, anche se a volte meno visibili.

 

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Se senti l’esigenza di un percorso individuale, visita la sezione consulenza e psicoterapia

Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele (Anonimo)

-PERCORSI DI RIELABORAZIONE-

La vita non è quella che dovrebbe essere. È quella che è. È il modo in cui l'affronti che crea la differenza. (V. Satir)

Vivere una situazione emergenziale, di qualsiasi essa si tratti, può far provare forti emozioni non solo nel momento stesso in cui la si vive, ma anche nei momenti successivi. Può cambiare anche la visione di molti aspetti della vita ed in alcuni casi, bloccare momentaneamente la vita di chi si è trovato in una situazione simile.

 

Può essere utile in questo caso avere dei momenti in gruppo (omogenei per età) per ripensare a quello che è successo e, con modalità e linguaggi adatti all’età, rielaborare l’esperienza.

 

Ecco un esempio di un lavoro fatto con un gruppo di bambini dopo l’esperienza del terremoto

Chiunque può arrendersi, è la cosa più semplice del mondo. Ma resistere quando tutti gli altri si aspettano di vederti cadere a pezzi, questa è la vera forza. (C. Bradford)

-GRUPPI GENITORI-

Bisogna inabissarsi in situazioni di cui crediamo di non essere abbastanza all'altezza, per capirci e stupirci di noi stessi. (M. Acanfora)

Nel momento in cui si verifica una situazione emergenziale, tanto che sia un’emergenza vasta come un terremoto, quanto che sia un’emergenza più individuale o con un coinvolgimento di meno persone, come un grave incidente stradale, come genitori ci si pone moltissime domande. Ricordiamo che la maggior parte delle volte è un evento che ha toccato anche la mamma ed il papà, che quindi sono anche loro pieni di paure, ansie, ecc. Ma come raccontare alcune cose ai propri figli e alle proprie figlie? Come comportarsi quando vediamo che sono spaventati? Come capire se la reazione di bambini, bambine o adolescenti richiede un’attenzione maggiore?

 

In queste situazioni, lavoro con gruppi di genitori per riflettere insieme sul ruolo genitoriale in situazione di emergenza e trovare insieme strategie particolari che vi possano far essere un punto di riferimento importante per figlie e figli.

 

Ecco qui un esempio di lavoro fatto con i genitori di un campo di accoglienza post terremoto.

È meglio accendere una candela piuttosto che maledire l'oscurità. (Madre Teresa di Calcutta)

-GRUPPI INSEGNANTI-

È normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti. (P. Borsellino)

Quando accade una situazione di emergenza nella nostra scuola, nella nostra classe, non è semplice e scontato riprendere le attività scolastiche come se nulla fosse accaduto. Le emozioni forti che circolano impediscono spesso di poter continuare a lavorare come si faceva prima dell’evento, tanto che sia la ripresa della scuola dopo un terremoto quanto che sia l’improvvisa morte di un alunno.

 

In queste situazioni lavoro con il gruppo insegnanti per trovare insieme strategie che possano supportare il mio lavoro con la classe, così come laboratori ed esperienze che gli/le stessi/e insegnanti possono portare avanti.

 

Ecco un esempio di un lavoro fatto con un gruppo insegnanti.

Non ti arrendere mai. Di solito, l'ultima chiave del mazzo è quella che apre la porta. (P. Coelho)

-CULTURA DELL’EMERGENZA-

Per gestire una crisi occorre sapere imparare rapidamente…
...Per imparare rapidamente nel corso della crisi è necessario avere già imparato molto tempo prima. (P Lagadec)

E’ vero che, per definizione, le emergenze sono degli eventi improvvisi ed imprevisti. Ma è anche vero che creare una cultura dell’emergenza, a tutte le età, può fare la differenza rispetto al modo di approcciarmi ad una situazione emergenziale, nello sfortunato caso in cui ne fossi vittima, o nel prevenirla. Quando le emozioni forti mi travolgono, posso fare cose irrazionali, ma se so già ad esempio che l’uscita di sicurezza più vicina a me è alle mie spalle e l’ho provato in un momento sereno, riesco ad affrontare con più lucidità la situazione.

 

Lavoro con gruppi e classi per promuovere una cultura dell’emergenza che possa garantire una migliore prevenzione ed un miglior approccio ad un’eventuale situazione imprevista.

Decidete che una cosa si può e si deve fare, e troverete il modo. (A. Lincoln)

-RACCONTARE LE EMERGENZE-

Nella vita non ci sono situazioni disperate; ci sono soltanto uomini che hanno perso ogni speranza di risolverle. (C. L. Booth)

Accendendo la tv, internet o la radio, ormai quotidianamente siamo circondati da tragedie ed emergenze che accadono più o meno vicino a noi. Immagini molto forti e parole intense aleggiano mentre ceniamo, cuciniamo o siamo in relax sul divano… e se noi adulti siamo spaventati da tutto ciò che accade, bambini, bambine ed adolescenti si trovano di fronte a queste notizie senza avere le chiavi di lettura adatte e senza che qualche “grande” racconti con un linguaggio adeguato alla loro età.

 

Lavoro con gruppi di famiglie con bambini e bambine per raccontare attraverso giochi, storie ed attività le emergenze più importanti che accadono oggi nel mondo, dedicando un momento ai genitori per riflettere insieme su piccole strategie per raccontare con linguaggio adeguato queste situazioni anche una volta a casa.

 

Lavoro inoltre con gruppi di adolescenti per riflettere e comprendere insieme le emergenze odierne.

 

Ecco un esempio di lavoro con gruppi di famiglie relativamente al tema della guerra in Siria e della conseguente migrazione.

E se ognuno fa qualcosa.. qualcosa forse cambia. (P. Puglisi)