Ben ritrovati e ben ritrovate per parlare anche oggi di bullismo e cyberbullismo!

Se da genitori sentite che è il momento di far qualcosa, avrete attivato una serie di attori ed azioni. Ma nostro figlio o nostra figlia? Cosa sa e cosa chiede di tutto questo?

Sia che chieda tanto, sia che non vi domandi nulla, è molto probabile che sia molto allerta e che stia cercando di captare cosa sta accadendo. Lo faremmo anche noi no? in fondo, ci stiamo muovendo per qualcosa che lo riguarda molto da vicino. Avrà probabilmente una grande speranza che qualcosa cambi in meglio, ma dall’altro lato una paura ancora più grande che le cose peggiorino. Chi assicura infatti che tutto andrà nel migliore dei modi? e se “mi prenderanno ancora più in giro? e se mi chiameranno anche mammone? e se le prof non si interesseranno?…”

La cosa migliore per far in modo di far vivere nella maniera più tranquilla possibile questa fase, è quella di continuare a comunicare con lui/lei. Non è un qualcosa di semplice senza dubbio. Cosa dico? quanto dico? come lo dico? Saranno queste ed un’infinità di altre domande che vi staranno ronzando per la testa. 

Cosa vorreste sapere voi al suo posto? probabilmente tutto. Quello che non si dice, può diventare una fantasia ancora più forte e dolorosa. Se invece siamo chiari su quello che stiamo facendo, evitiamo che immagini cose diverse dalla realtà. Quindi è importante che sia informato di quello che state facendo. Ad esempio, che andrete a parlare con l’insegnante di italiano, oppure che il dirigente non ha potuto ricevervi perchè era via, ecc.

Come dirlo è fondamentale! Adeguate il linguaggio alla sua età e a quello che può comprendere. Trovate aspetti positivi anche nei colloqui più duri, ma non evitate di dire, anche se in modo adatto, anche le verità più difficili. Soprattutto, aiutateli a leggere la situazione con occhi realistici ma fiduciosi. 

Potrebbe accadere che vostro figlio o vostra figlia è contrario/a a qualche azione che state per fare. Provate a capire sempre come mai. Quali sono i timori? Parlatene insieme e solo dopo, se effettivamente sentite che non è il momento per fare quell’azione, provate a capire insieme cosa si può fare. Ad esempio, non vuole che andiate dal coordinatore di classe. Coma mai? scoprite magari che è un insegnante di cui non si fida. Allora da chi potete andare? E’ fondamentale che voi ci andiate, ma potete trovare anche una mediazione!

Sono sicura che, pur nella complessità della questione, saprete accompagnare al meglio i vostri figli e le vostre figlie in questo difficile viaggio!

A fra 15 giorni!