lutto ai tempi del covid

Come si vive il lutto in famiglia ai tempi del Coronavirus? Senza dubbio in modo molto diverso da quanto accada in altri momenti. E’ molto diverso anche da quanto capita durante un’emergenza diversa, come un terremoto, un alluvione, un attentato..

Quali sono le emozioni, i pensieri, le immagini, le sensazioni.. che ti vengono pensando a questo tema? Probabilmente, anche chi non ha vissuto una perdita in questo periodo, ha avuto il grande timore di averla, oltre che avrà vissuto le parole di sanitari, parenti, volontari su questo. Così come avrà vissuto le immagini shock  delle lunghe file di camion militari che portavano molti defunti in altri luoghi, in altri cimiteri.

Come avranno vissuto i nostri figli tutto questo? Quali sono le emozioni, i pensieri, le immagini che li hanno toccati?

In questo articolo, proveremo ad intrecciare quello che accade a noi adulti e quello che accade ai nostri figli. E’ una realtà che stiamo vivendo insieme, come famiglia, e quindi è importante tenere in considerazione contemporaneamente noi stessi e loro. Anche quando il lutto potrebbe essere maggiormente di una persona della famiglia, come un allenatore del nostro bambino o un amico che i nostri figli conoscono poco, la questione potrebbe essere molto collegata.

Se già per chiunque non abbia vissuto una perdita, tutto questo è stato molto forte, per chi di noi ha invece fronteggiato uno o più lutti, la situazione è stata devastante. La perdita o le perdite, senza dubbio, ma non solo.

Come cambia il lutto in famiglia ai tempi del Coronavirus?

E’ probabile che il lutto in famiglia ai tempi del Coronavirus, per noi e per i nostri figli, sia stato molto più drammatico e complesso degli altri lutti, per tanti fattori che si sono intrecciati. Riflettiamo su alcuni di questi. Questa riflessione ci può aiutare sia per fare qualcosa che aiuti nell’elaborazione di questa mancanza che per comprendere se potrebbe essere il caso di chiedere aiuto, per noi stessi o per  bambini o adolescenti.

  • Il modo in cui la persona amata potrebbe essere arrivata in ospedale. Bambini, bambine, adolescenti.. ed anche adulti che hanno visto arrivare l’ambulanza per portare in ospedale i loro cari, potrebbero aver risentito già solo di questa scena. Sono arrivate persone bardate come astronauti, in cui non era semplice cogliere i piccoli gesti di umanità che in momenti così delicati servono tanto: una mano, una carezza, un sorriso. Spesso questi piccoli gesti dai sanitari e dai volontari del pronto intervento ci danno molto calore in un momento di grande agitazione. In più, ci è richiesto di stare lontani e non poter fare questi gesti nemmeno alla persona che amiamo e non sta bene.
  • La distanza dalla persona ammalata. Ci è stato imposto, per motivi di sicurezza, di stare lontano da questa persona. Non abbiamo potuto correre insieme a lei in ospedale e capire le sue condizioni. Abbiamo atteso con ansia la chiamata dei medici che ci dicesse come va la situazione. E con una stessa chiamata abbiamo ricevuto la notizia, difficile da sopportare, della perdita. Se per noi adulti potrebbe essere stato così doloroso, pensiamo ai nostri figli. Potremmo non aver detto loro molto, perché stavamo male noi stessi, per tutelarli, perché era impossibile per noi pronunciare quelle parole. Ma avranno respirato quell’aria, quella tensione, quella preoccupazione..quel dolore, quella mancanza!
  • La mancanza di un rito di saluto. Solamente da poco tempo, abbiamo potuto riprendere a fare i funerali. A cosa serve questo rito? In realtà, è un passaggio psicologico e di commiato fondamentale per tutti noi. In assenza del rito, potrebbe esserci una grande difficoltà ad iniziare il processo elaborativo del lutto. Tutto resta sospeso in una dimensione di incredula e devastante incertezza. E questo vale tanto per noi adulti che per i più piccoli.
  • Lutti multipli. In molte emergenze, può essere capitato di perdere contemporaneamente più persone care. In questa pandemia, però, per alcune nostre famiglie, queste perdite si sono distribuite nell’arco di settimane. Che cosa significa per noi e per i nostri figli aver avuto 2, 3, 4 .. lutti distribuiti nelle settimane? Come ci ha fatti sentire? E come ci fa sentire ora? Potremmo anche continuare ad avere moltissima paura che questo continui ad accadere? Oltre al lutto, ci sentiamo anche costantemente in pericolo?
  • La chiusura dei cimiteri. Una misura che sembra apparentemente banale, ma che per chiunque abbia avuto un lutto, anche nei mesi precedenti alla pandemia, potrebbe aver avuto un significato importante e destabilizzante. Cosa è per noi e per i nostri bambini il cimitero? Per alcuni potrebbe essere poco rilevante, ma per qualcuno significa essere privato proprio di quel luogo speciale in cui poter elaborare la perdita, sentirsi ancora vicino alla persona che non c’è più.
  • La solitudine. Se è vero che molti di noi preferiscono rimanere da soli quando accade qualcosa di così doloroso, molti altri di noi invece hanno bisogno del calore delle persone care. La quarantena, al contrario, ci ha imposto di rimanere distanti e di non beneficiare di quell’abbraccio che ci sarebbe tanto servito , di quella condivisione che avrebbe potuto farci sentire meno soli.
  • Ed ora.. dei funerali “poco convenzionali”. Da poco possiamo celebrare questo importante rito. Ci chiedono però che sia un funerale molto diverso. Un funerale in cui tenere la distanza, essere in pochi, non potersi dare il conforto di un abbraccio. La presenza di un rito è senza dubbio meglio del non averlo, ma come incide su di noi e sui nostri figli un rito in cui dobbiamo contenere tutto quello che di spontaneo ci verrebbe da fare e da richiedere a chi ci è accanto?

Che altri fattori possono averci influenzati?

Potrebbe essere accaduto di perdere una persona in questo periodo anche per motivi diversi dal COVID. Potrebbe esserci una differenza nel vissuto nostro e dei nostri figli in base alle caratteristiche precedenti. Se la perdita non è stata dovuta al virus, in cosa la situazione emergenziale  può aver influito? Di quale aspetto fondamentale per noi ci sta privando?

Come possiamo vivere noi ed i nostri figli un lutto in questa emergenza?

Il lutto è una reazione di fronte alla perdita di una persona che per noi aveva dei significati importanti. La perdita è quella della persona, certamente. Ma la perdita è anche quella di significato, di senso, di un futuro come lo avevamo immaginato.. Il lutto ci pone, quindi, davanti a tante perdite.

Dopo la perdita di una persona cara, è normale essere tristi, avere ricordi continui che affollano la nostra mente, rimuginare tanto su quanto è accaduto, negare ciò che è accaduto ed aspettare che la persona ritorni o che mandi il solito messaggino, ci faccia una chiamata. Si può essere anche molto arrabbiati in questi momenti: con noi stessi, con la persona che ci ha “abbandonati”, con la sanità, con lo stato.. Può essere normale anche avere la percezione di vedere quella persona dove è sempre stata, udire la sua voce, il suo profumo.

Come può essere normale anche sentirsi in colpa per quanto successo, per le parole che non abbiamo detto, per i momenti che non abbiamo passato insieme. Ci può venire anche di isolarci e richiuderci in noi stessi e sentire che la nostra vita non ha un senso. Questo può valere per noi adulti, ma anche per i nostri figli. In particolare, se i nostri figli sono in fascia adolescenziale, queste sensazioni possono farsi ancora più forti.

L’esito di questo doloroso processo psicologico sarà un cambiamento attraverso una modalità di adattamento che è quella dell’elaborazione del lutto.

Ma le caratteristiche di questa emergenza, le sue fasi psicologiche, la quarantena e le altre restrizioni a cui siamo costretti, possono avere un’influenza importante su questo processo. Come è importante curare e risanare una ferita fisica, allo stesso modo è fondamentale, per il nostro benessere e quello dei nostri figli, poter curare e risanare questa dolorosa e profonda ferita lasciata dall’aver perso una o più persone care per il Coronavirus o ai tempi del COVID.

Il lutto in famiglia ai tempi del Coronavirus potrebbe essere molto più complesso, delicato e aver bisogno di una cura maggiore, per noi stessi. Potrebbe allo stesso modo, esserci bisogni di accompagnare i nostri figli in maniera ancora più importante. 

Nel prossimo articolo proveremo proprio a riflettere su come poter fare per  supportare il processo di elaborazione del lutto nostro e dei nostri figli.

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