In una caldissima giornata di luglio scopro, su un quotidiano locale del mio paese di origine, che è stato arrestato Lucio(nome di fantasia), un ragazzo della mia età, un ragazzo che aveva chiesto molti soldi per far continuare un lavoro che si stava svolgendo in modo legale.

Mi viene un flashback! Io lo conosco..e guardando con gli occhi di oggi mi rendo conto che c’erano tutti i segnali “premonitori” per dire che sarebbe potuto accadere..non mi stupisce infatti. Mi ricordo come già alle elementari chiedeva ai bambini (un po’ di maschilismo presente nella società faceva sì che si rivolgesse solo ai maschietti) caramelle e cioccolate con un coltellino. E cosa dire di quella volta che in quarta elementare si era invaghito di una bambina non ricambiato? Le sue maestre inviarono tutti i suoi compagni e le sue compagne nella mia classe perché lui stava rovesciando in aria tutti i banchi.

In adolescenza le cose non migliorarono..anzi.. era tipico che i ragazzi dovessero dare il loro scooter per fargli fare un giro, e nessuno osava dire no, ribellarsi.

E la frase che sentivamo ripetere sempre era: “Lucio.. è così, cosa si può fare? La sua famiglia è disastrata.. suo fratello è tossicodipendente..”.

“Era destino, dunque”, ripetono molti. Ma io mi chiedo cosa sarebbe accaduto se ci fosse stato un bivio, se in un qualche punto della sua adolescenza o ancora meglio della sua infanzia, un adulto si fosse fermato ad ascoltare Lucio e gli avesse mostrato un esempio differente.

Non credo ai destini segnati, credo che le storie di ognuno di noi abbiano dei bivi, noi possiamo scegliere quale strada prendere per noi stessi, ma anche scegliere se provare a far vedere dei bivi ad altre persone. Non è senza dubbio una cosa semplice, ma dalla mia esperienza può funzionare.. credo che tanti ragazzi e tante ragazze che ho incontrato sarebbero potuti diventare altri ed altre Lucio.. ed invece è bello pensare che abbiano scoperto di avere una storia a bivi e non un’unica strada del destino!