Rieccoci qui con una nuova riflessione sul bullismo. Abbiamo visto come sia importante il fattore tempo per parlare di bullismo, poi abbiamo esplorato la dimensione sociale del fenomeno.

Analizziamo ora una caratteristica altrettanto importante: la distribuzione del potere. Moltissime volte vengo chiamata in delle scuole, chiedendo un intervento sul bullismo, ma arrivando mi accorgo che il problema è un altro. Avere una classe (o un gruppo in generale) con un clima conflittuale, è una situazione pesante per tutti quelli che la vivono, ma non è bullismo. Così come un litigio, per quanto aggressivo, non è bullismo.

Per parlare di bullismo è necessario che si avverta un disequilibrio rispetto alla suddivisione del potere. In parole più semplici, è necessario che ci sia una persona che sembra o si senta più forte ed una che invece si senta più fragile. Chi si comporta in maniera prepotente costantemente e con il supporto del gruppo, riesce effettivamente a farsi seguire dagli altri e a spaventare chi subisce.

Flavio e Giulio si insultano tutti i giorni molto pesantemente e i compagni di classe ridono alle battute o si schierano da una parte o dall’altra. Non è bullismo! C’è una situazione conflittuale tra Flavio e Giulio. Anche se accade tutti i giorni ed anche se si creano degli schieramenti, la situazione è pesante, ma equilibrata in termini di dinamiche di potere.

Può succedere che Flavio e Giulio cerchino di trovare dei compromessi, a volte riuscendoci, altre volte no. Può accadere che i compagni cerchino di mediare. Ci potrebbero essere compagne che spiegano ad entrambi il loro punto di vista. Flavio e Giulio dopo il litigio sono in grado di allontanarsi e di fare altro, anche se non insieme. Flavio e Giulio hanno la stessa forza nel loro litigare

Proviamo a capire se c’è differenza nell’impatto emotivo. Litigare costantemente con una persona, senza dubbio non fa vivere serenamente la scuola a Flavio e Giulio. E se pensiamo invece a Maddalena, che costantemente viene esclusa da Valeria e quindi da tutta la classe?

Valeria si sente più forte, sente di avere l’appoggio di tutti e tutte. Sente che se chiede a tutte le sue amiche di non parlare con Maddalena, loro lo fanno. Quando chiede a tutta la classe di condividere una foto imbarazzante, la foto diviene virale in pochi secondi. Maddalena si sente più debole, invece. Sente che anche quando prova a spiegare o mostrare le sue emozioni, non è ascoltata. Sente che i compagni e le compagne seguono quello che chiede di fare Valeria.

Poi un adulto chiede cosa accade.. e la risposta è: “Ma sono solo degli scherzi che facciamo a Maddalena!”. Seguitemi per affrontare questo dilemma: “sono solo degli scherzi?”.