Supportare i figli nell'espressione delle emozioni in emergenza

Le emozioni in emergenza a volte sono molto intense. Si possono presentare con reazioni diverse per bambini ed adolescenti. Potremmo aver provato ad utilizzare le riflessioni su come parlare di emozioni in famiglia. E potrebbe non aver funzionato nulla. Allora forse è il momento di utilizzare qualcosa di diverso dalle parole. Sembra strano a dirsi, ma le emozioni in emergenza, e non solo, a volte sono più semplici da far fluire con altri linguaggi. Anche così si può supportare i figli nell’espressione delle emozioni in emergenza.

Ecco qui alcuni spunti. Non sono ricette. Non esistono ricette in questo ambito. Possiamo sperimentare, anche rispetto a quello che ci stimola di più e che ci sembra più vicino allo stile di nostro figlio. Se non funziona, possiamo cambiare o rimodificare, per trovare piano piano la chiave di accesso.

  • Giocare in maniera simbolica. Il gioco, uno tra gli strumenti più potenti, spesso poco considerato o svalutato, ma con delle estreme potenzialità. Nello spazio a misura di bambino di un campo dell’Emilia, durante il terremoto, uno dei giochi più gettonati dai bambini era uno che invece spaventava tanto i genitori. Questi bambini, infatti, si divertivano tantissimo ad entrare tutti insieme in una casetta di plastica da giardino. Dopo pochi secondi, tutti insieme, iniziavano a farla ondeggiare, gridavano che era arrivato il terremoto e scappavano fuori ridendo. In questo modo, riproducevano la scena che avevano tanto temuto. Non solo! In alcuni momenti dicevano anche “stop” e la finta scossa si bloccava. Potevano bloccarla quando volevano, riducendo quel senso di impotenza di cui tanto abbiamo parlato. In più, li aiutava ad elaborare quanto era successo. Nello scegliere l’immagine di copertina di questo articolo, era proprio questo il senso. Alcuni bambini che seguo in terapia, stanno riproponendo scene che si vedono in televisione, oppure che vivono sulla loro pelle. Mettere le mascherine alle loro bambole, ai loro pupazzetti, far arrivare l’ambulanza perchè qualcuno non respira.. sono giochi che stanno popolando i nostri momenti insieme. Giochi che fanno bene, fanno esprimere ed elaborare quanto accade nella loro vita ed intorno a loro.
  • Disegnare, dipingere, creare, modellare, suonare, fotografare, fare opere d’arte. L’arte da sempre è uno dei modi per esprimere le proprie emozioni. Non importa che l’opera sia perfetta. Può essere anche uno scarabocchio. Facciamo utilizzare i colori che più preferiscono, i suoni che meglio credono. Se anche il sole per una volta diventa azzurro, non è un problema. Facciamoli esprimere in libertà. Se alla fine della creazione hanno voglia, possiamo provare a creare una mostra o una presentazione dell’autore, in modo che quello che hanno espresso possa tradursi in parole. Se non hanno voglia, va benissimo anche così.
  • Leggere storie e libri che parlano di emozioni. Se ci sono dei temi che sentiamo difficili da affrontare, i libri ci possono aiutare. Ci sono tantissimi albi illustrati che parlano di emozioni o di alcune situazioni che possono essere emotivamente forti. Da un libro si può sia iniziare un dialogo sia, parlando solo del personaggio e della storia, elaborare quello che accade ai nostri figli.
  • Inventare storie. Possiamo chiedere ai nostri figli di inventare una storia, oppure possiamo farlo insieme in famiglia. Un po’ come giocare, ci aiuta ad esprimere quello che noi non riusciamo a dire. Le storie possono raccontare le loro paure, le loro rabbie, le loro tristezze.. ma anche dare loro speranza.
  • Ascoltare musica o vedere filmi/serie e commentarle. Soprattutto per i più grandi, ma non solo, questo aspetto può dire tanto. Se ci pensate, anche noi ascoltiamo musica o vediamo film in momenti diversi della nostra vita. Quando siamo tristi va bene una certa musica, se invece siamo felici un’altra. Partire allora da una musica o una serie tv che i vostri figli stanno seguendo vi potrà aiutare tanto a dialogare a livello emotivo. Cosa piace loro di quella canzone? Che emozioni suscita? In cosa si rivedono? Cosa invece vorrebbero essere o fare?
  • Scrivere. Può essere una scrittura autobiografica o anche una storia inventata, una canzone o un romanzo. Sicuramente si usano più le parole rispetto agli altri spunti sinora detti, ma in modo totalmente differente dal parlare. Non è detto che poi bisogna per forza condividerla. Possono anche solo scegliere dei pezzi da guardare insieme, o non farvi leggere nulla. Intanto però hanno espresso e tirato fuori qualcosa di loro.

Potete anche creare una scatola, un angolo in cui ognuno può depositare le sue emozioni e trovare un momento in famiglia per parlarne insieme.

Quali altri modi potete trovare per supportare i figli nell’espressione delle emozioni in emergenza?

In ogni caso, ricordiamo sempre che, anche se sembra un tempo infinito, questo isolamento è temporaneo. Già da ieri si possono fare delle cose in più.  Ed anche la crisi passerà.

Se senti di non farcela da solo, o se le emozioni che i tuoi figli esprimono sono troppo forti, chiedi ad altri adulti di riferimento, come gli insegnanti,  o a figure professionali che possono supportare.  Vedremo, poi, quando è importante preoccuparsi. Ma continuiamo intanto il nostro viaggio su come poter supportare i nostri figli in emergenza riflettendo sulla costruzione ed il mantenimento della routine.

 

Seguitemi anche sui social: InstagramLinkedin, FacebookTwitter