potere della socialità in emergenza

Il potere della socialità e dello stare insieme è sempre indiscusso. In situazioni critiche, come le maxi emergenze, questo potere può essere ancora più forte per il nostro benessere. L’emergenza Coronavirus, per le sue caratteristiche, però ci chiede di rimanere isolati. Questa è una prova dura per noi adulti.. ma ancora di più lo è per bambini ed adolescenti. I nostri figli hanno bisogno del confronto tra pari per crescere. In più, stare in casa, per loro, significa non vedere altri adulti significativi. Potrebbe significare non vedere uno dei due genitori o vederlo di meno, a seconda anche di dove si vive. Significa non vedere gli insegnanti, gli allenatori sportivi e tutte quelle figure che incontravano nella loro routine quotidiana o settimanale. E che dire anche dei nonni, gli zii, i cugini, ecc.

Avere nostalgia di queste persone, piangere per la loro mancanza, esprimere il desiderio di incontrarle, può essere una reazione normale per bambini ed adolescenti. Al contrario, anche non avere assolutamente voglia di sentire nessuno e rifiutarsi di fare videochiamate è una reazione che i nostri figli potrebbero avere. Ricordiamo che queste emozioni possono essere molto importanti; cerchiamo di validarle se vengono fuori o cercare di farle esprimere, sia con le parole che senza.

Il contatto con gli altri è fondamentale, soprattutto in questo periodo. I benefici di star connessi con amici e familiari per ridurre l’ansia e la solitudine, secondo molte ricerche scientifiche, sono inestimabili.  In qualsiasi fase di questa emergenza e qualsiasi siano le precauzioni, dal non poter uscire di casa, a dover mantenere mascherine e distanze, ad eventuali ritorni alla quarantena, così come altre fasi che ancora non abbiamo in mente. Inventare dei modi affinchè i contatti dei nostri figli siano mantenuti è importante.

Cosa possiamo allora fare come genitori per utilizzare il potere della socialità?

  • Manteniamo i contatti con parenti e figure importanti della nostra vita familiare. Se ogni domenica andavamo a trovare la zia, possiamo chiamarla ogni domenica. Se facevamo una riunione tra amici il sabato pomeriggio, possiamo reinventare nuovi modi.
  • Incoraggiamo il contatto con gli altri adulti di riferimento, se possibile. Sentire la maestra, salutare l’allenatore, guardare il video creato da un insegnante.. sono modi per continuare a tenere il contatto. A volte, anche solo sentire la voce di quella persona può aiutare.
  • Creiamo dei momenti di gioco online con gli amici. Molti bambini hanno incredibilmente reinventato il loro modo di giocare online. Diamo la possibilità di poterlo fare. Non giocare o chiacchierare con i propri amici può essere molto duro.
  • Supportiamo i nostri figli se sono imbarazzati dallo stare online con un amico. Alcuni bambini o alcuni ragazzi, potrebbero essere in difficoltà dinanzi ad uno schermo. Potrebbero infatti non sapere cosa fare. Questo non significa che non ne abbiano voglia o che non potrebbero beneficiarne.. anzi! In questo caso, possiamo supportarli, aiutandoli a trovare un gioco che vorrebbero condividere con i loro amici. Possiamo anche cercare un videogioco o una app che permetta di movimentare la videochiamata. Su messenger, ad esempio, si possono fare dei giochi insieme oppure ci si può “mascherare”. Su Houseparty ci sono dei giochi che si possono fare guardandosi. Si può giocare ad un pictionary anche avendo solo un foglio ed una matita.. quali altri giochi si possono fare? A volte può bastare organizzare con loro i giochi da mostrare o fare con gli amici, per tranquillizzarli.
  • Creiamo o proponiamo un piano di videochiamate. Avere un piano, fa sentire più tranquilli, perché riduce il rischio che la nonna non risponda o che l’amichetto sia impegnato in altre discussioni. Inoltre aumenta il senso di controllo dei piccoli. Al contrario, le chiamate di altre persone potrebbero arrivare in momenti scomodi. Magari stanno facendo un gioco molto interessante. O anche possono non aver voglia in quel momento.
  • Dialoghiamo, senza forzare, sui contatti tenuti con gli amici. Cerchiamo di monitorare se anche i più grandi ed autonomi sentono i loro amici e se non lo fanno, cerchiamo di capire come mai. Dei ragazzi con cui faccio terapia online, continuano a subire prepotenze dai compagni di scuola. Potrebbero esser esclusi dalle videochiamate in gruppo? Oppure per loro è meglio non chiamare nessuno per evitare di essere derisi? Altri invece preferiscono evitare perchè non si sentono in grado o interessanti per gli altri. Perchè tuo figlio non sente i coetanei?
  • Nel rispetto delle normative vigenti e delle norme igieniche e di salute pubblica, proviamo a trovare momenti di gioco o dialogo in presenza. Ad esempio, con i vicini coetanei dei nostri figli ognuno dal suo balcone o dal suo giardino. Una bimba che seguo in terapia, ultimamente ha iniziato un incontro dicendo che era veramente emozionata. La mattina era andata in giardino e nel giardino accanto aveva visto una sua amica.. e così avevano trovato un gioco da fare a distanza.

Ma come bilanciare i benefici dell’essere connessi con gli eccessi ed i rischi?

Molti genitori, soprattutto di preadolescenti ed adolescenti, si stanno ponendo il problema del giusto bilanciamento dello stare dinanzi ad uno schermo o meno. Sembrerà strano, ma anche tantissimi ragazzi mi pongono questa questione di  essere iperconnessi e di aver bisogni di momenti in cui staccano dallo schermo.

Le regole sull’utilizzo dei dispositivi tecnologici possono e anzi devono esserci anche durante l’emergenza, sia in quarantena che in questa fase due. Ovviamente con delle differenze! Non è possibile utilizzare le stesse che abbiamo sempre usato,  la situazione è differente, è importante che anche le regole lo siano. Ad esempio, se usavano la tecnologia mezzora al giorno, anche solo per la scuola, sarà impossibile continuare a tenere questa regola. In ogni momento, a seconda della situazione, quali sono le regole che possiamo usare?

Sicuramente, nelle famiglie in cui la tecnologia era maggiormente bandita, ci potrebbero essere maggiori sconvolgimenti. Se siamo genitori che si sono sempre opposti o abbiamo messo regole molto rigide, potremmo sentirci un po’ scombussolati. E’ normale! Significa cambiare totalmente la nostra visione. Questo non significa però accettare che la tecnologia possa essere usata sempre e arrenderci, abbandonando il nostro ruolo educativo.

Al contrario! Questa potrebbe essere una buona occasione per una positiva educazione all’utilizzo delle tecnologie per utilizzare le potenzialità che queste hanno e minimizzare i rischi. Parlare in famiglia della vita online, dei rischi, delle persone che incontrano può essere importante tanto quanto chiedere come è andata a scuola o a basket.

 

A proposito di socialità, seguitemi perchè parleremo presto anche di un tipo particolare di vicinanza agli altri, che può aiutare anche i vostri figli in questa emergenza: l’altruismo.

 

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