ripartenza dopo il covid

La ripartenza dopo la fase critica del covid, per tutti noi, può portare tante emozioni contrastanti. Allo stesso modo, per bambini ed adolescenti potrebbe essere una fase delicata, a cui prestare altrettante attenzioni rispetto al loro benessere emotivo.

Qualche settimana fa aspettavamo questo momento con molto entusiasmo.. eppure probabilmente potrebbe non essere proprio come lo desideriamo. Certamente da domani, 18 maggio, potremo fare molte più cose, oltre che restare rinchiusi in casa in quarantena. Tante attività man mano riprenderanno e di settimana in settimana saranno sempre di più, se non ci sono altri problemi, le cose che potremo fare.

Tante emozioni allora potrebbero affollare la nostra mente. E non necessariamente emozioni che ci fanno stare bene. Quindi la prima domanda fondamentale è:noi come stiamo?

Genitori e ripartenza dopo la fase critica del Covid

Tornare alla  “normale” routine, a quello che tanto abbiamo sperato in queste settimana, potrebbe non essere così semplice.

  • Innanzitutto perché non è esattamente la nostra normale routine. I nostri figli non possono ancora andare a scuola e non possono frequentare attività organizzate. Ci possono certamente essere le paure su come affrontare questo periodo, come fare ad organizzarsi se riprendiamo il lavoro, come aiutarli, a chi affidarli…
  • Uscire significa dover rispettare allo stesso modo tutta una serie di norme igieniche e di distanziamento che può farci sentire poco a nostro agio.
  • Potremmo continuare ad avere paure, anche non giustificate da qualcosa di razionale, e mettere in atto comportamenti di evitamento verso le altre persone. Oppure potremmo avere la voglia di continuare a stare attenti, anche più del dovuto , a lavare le mani, in modo incontrollato e anche troppo oltre il richiesto.
  • Che dire poi delle preoccupazioni verso  i nostri figli, per la prolungata assenza del loro mondo, per il loro benessere dopo questa lontananza con le persone. Ma anche potremmo aver paura di come spiegare loro tutto questo cambio.
  • Una grande paura potrebbe essere quella che la curva dei contagi cresca nuovamente, tanto da costringerci di nuovo a ritornare in quarantena.
  • Alcuni di noi potrebbero sentire una grande incertezza verso il futuro. Ci saranno tante domande che affolleranno la nostra testa e che potranno confonderci e non farci sentire bene.
  • Le preoccupazioni finanziarie non sono da trascurare. Potremmo aver perso il lavoro o comunque aver ridotto le nostre entrate economiche e questo senza dubbio può incidere molto sul nostro benessere.Potrebbe anche essere una paura di perdere più avanti le nostre entrate economiche.
  • Una cosa che potrebbe accaderci è anche un calo dell’umore e della voglia di fare. Se anche eravamo riusciti a non avere queste normali reazioni nel momento più critico di questa emergenza, potrebbe ora venirci proprio perché abbiamo tenuto tanto. Potremmo aver impiegato molte risorse per fronteggiare tutto quanto e ora potremmo sentirci scarichi.
  • Qualcuno di noi potrebbe non aver nessuna voglia di ricominciare questa fase. Significa un nuovo cambiamento, significa ancora stress, significa ristabilire nuovamente degli equilibri. E qualcuno di noi potrebbe aver trovato un equilibrio che lo fa stare bene in famiglia.. e lasciare questo nido felice potrebbe essere complesso.
  • Come già successo, anche se totalmente irrazionalmente, potremmo discriminare le persone che lavorano in ambito medico, nei reparti Covid, persone che hanno avuto il virus o che hanno avuto persone ammalate nella loro famiglia. Allo stesso modo, potremmo trovarci dal lato di chi viene discriminato. Da qualsiasi lato siamo, questo può far soffrire molto.
  • Qualcuno, poi, potrebbe ripartire con l’assenza di qualcuno di importante, con un lutto, o più di uno che appesantisce il nostro fardello.

Come altro potremmo vivere questa nuova fase dell’emergenza? Quali sono le preoccupazioni, le paure, i nuovi stress?

Ricordiamo che, come nella fase precedente, il nostro benessere è fondamentale per far stare bene i nostri bambini ed i nostri ragazzi. Ma come staranno loro?

Figli e ripartenza.. ma non per loro!

Una delle cose che angoscia maggiormente i genitori che sto incontrando in questo periodo è proprio la diversità tra noi adulti ed i più piccoli. Mentre le nostre attività sembrano pian piano ripartire, le loro, scuola per prima, rimangono ancora allo stesso livello.

Eco alcuni aspetti su cui riflettere.

  • Anche bambini, bambine ed adolescenti, come noi adulti, potrebbero sviluppare delle forti paure.Potrebbero dirvi che non vogliono uscire, se uscite potrebbero non voler stare vicino a nessuno o toccare nulla.. potrebbero aver paura di contagiare ed essere contagiati.
  • Come dicevamo, gli effetti psicologici negativi, come confermano molti studi, possono rimanere anche molti mesi dopo la fine della quarantena ed il ritorno alla vita normale, ancora di più in questo step. Se sentiamo che ci sono delle cose che non stanno facendo stare bene i vostri figli, riflettiamo se chiedere aiuto.
  • Bambini ed adolescenti che sinora non hanno mostrato le reazioni comuni per la loro età, potrebbero, come noi adulti, invece avere ora queste reazioni.
  • Alcun i nostri figli potrebbero far fatica a tornare ad uscire da casa e a fare le cose che facevano prima in modo spontaneo.Potrebbero essere molto timidi, spaventati anche da persone che conoscono, dire di preferire rimanere a casa.

Cosa altro sta accadendo ai nostri figli?

 

La vita non potrà riprendere esattamente come prima subito. Siamo passati da questo momento, non possiamo negarlo! La ripartenza dopo la fase critica del Covid è un nuovo step, ma siamo ancora in emergenza, anche a livello psicologico.

Sappiamo, però, che passerà e non dobbiamo mai dimenticare questo aspetto. Se non riusciamo a fare questo da soli, per noi e per i nostri figli, utilizziamo le risorse che abbiamo e chiediamo aiuto!

Una piccola storia di speranza alle porte di questo primo assaggio di normalità:

Nonno Zhou, un anziano cinese, si è ammalato per il Coronavirus.. ed è guarito a 101 anni. Durante tutto il periodo di malattia, ha sempre fatto esercizio fisico. Era positivo, diceva ai medici che era importante per lui tenersi in forze e guarire. Aveva una moglie di cui prendersi cura, una donna di 92 anni, che lo aspettava a casa.

Buona ripartenza a tutti noi!

Continuate a seguirmi, daremo un po’ di spazio al mondo della scuola!

 

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