La paura è un’emozione normale e fondamentale. E’  importante perché ci aiuta a difenderci, a proteggerci e a sopravvivere. Spesso incontro persone che si stupiscono quando dico questa cosa, rispetto alla paura così come a tutte le altre emozioni.

Pensate se non provassimo mai paura. Cosa ci potrebbe accadere? Provate a ricordare i momenti in cui l’avete provata, provate a riflettere su che cosa ha poi attivato in voi.. probabilmente vi ha permesso di allontanarvi da un pericolo e/o di fare un’azione importante per essere protetti..

Anche in un momento di emergenza, come quello in cui ci troviamo ora, la paura è un’emozione normale e fondamentale. Pensiamo ad un terremoto che arriva di notte. Cosa accadrebbe se non provassimo paura? Questa giusta dose ci permette di alzarci dal letto e metterci al riparo sotto una porta.

La paura scatta di fronte ad uno stimolo preciso. Appena questo c’è, si attivano tutte le risposte fisiologiche per rispondere al pericolo che ci si presenta. Sono risposte ancestrali che, abbiamo da sempre, che hanno anche gli animali e che servono a preparare una risposta veloce. Di solito le risposte principali ad un pericolo, che sorgono spontanee e naturali, sono attaccare o fuggire. Un’altra risposta naturale può essere il congelamento. Vi potrà essere accaduto, ad esempio, di fronte ad un cane che vi ringhiava, di congelarvi e rimanere immobilizzati. Oppure scappare da un’ape o anche attaccare un insetto che vi spaventava.

Sono tutte reazioni normali e fisiologiche, attivate dalla paura. Per fare tutto questo, però, il corpo si prepara. Si attivano aree cerebrali che hanno più a vedere con la prontezza delle azioni di cui abbiamo parlato. La parte del cervello che ha a che fare con il ragionamento logico è un po’ meno attivata, perché meno importante per il nostro organismo rispetto al prepararsi a correre per esempio.

La paura cessa quando il pericolo scompare.

Il coronavirus, come dicevamo,  è una minaccia invisibile, sfuggente. Sappiamo essere molto contagioso, ma anche sconosciuto. Un pericolo come questo può attivare paure ancora più profonde ed un senso di minaccia generalizzato.

Quando non c’è un pericolo definito,  il nostro corpo fa più fatica a dare una risposta precisa.

Quando il livello di attivazione è eccessivo, possiamo provare molte sensazioni forti: sentirci impotenti, non avere il controllo, sentirci in pericolo anche se la minaccia può essere contenuta seguendo alcune norme.. Possiamo arrivare a comportamenti impulsivi ed irrazionali  o a uno stato di costante allerta che co fa scattare subito. Non solo per il coronavirus. Durante il terremoto in Emilia, nel campo in cui lavoravo, c’era un giovane adulto con le gambe rotte. Non era stato il terremoto in sé. Era stata l’attivazione della paura troppo forte: si era lanciato dalla finestra, per quanto razionalmente più pericoloso di stare sotto ad un tavolo.

In questa emergenza, l’eccesso di paura ci ha fatto svuotare i supermercati. L’attivazione eccessiva ci ha fatti ammucchiare a prendere treni, anche avendo sintomi come la febbre. Il pensiero logico ci avrebbe fatto comprendere che erano azioni che ci avrebbero messo in pericolo, piuttosto che proteggerci. Un eccesso di paura può anche farci leggere qualsiasi sintomo come un segnale molto preoccupante della malattia.

Il fatto che il virus sia invisibile e sconosciuto, può aumentare la paura e l’ansia. Nel campo terremotato mi posso sentire al sicuro, perché so che anche le scosse più forti non mi faranno altro male, almeno fisicamente. Ma il nemico invisibile? Può costantemente contagiare me ed i miei cari? Le informazioni che abbiamo sono poche e a volte cambiano o esperti differenti ci danno versioni diverse. Questo può portare uno stato di allerta e di ansia più forte.

Al contrario, però, se la paura non c’è, non metto in atto nessun  comportamento di protezione, a maggior ragione perché, se un fiume che esonda si vede, il virus no.

Avere una giusta dose di paura del virus, dunque,ci permette invece di poter stare all’erta: ci permette  quindi di mettere in atto comportamenti che ci proteggono. In emergenza, la paura è un’emozione normale!

Una delle risposte più evolute ad ansia e paura è l’ingaggio sociale. Questa risposta si manifesta quando siamo in connessione con gli  altri e con il contesto. Attivare questa risposta, almeno per come siamo sempre stati abituati, può essere messa a dura prova dalle restrizioni che stiamo vivendo. Possiamo trovare altri modi?

Conoscere le caratteristiche dell’emergenza, in particolare di questa specifica, ci può aiutare a trovare delle strategie. Continueremo il nostro viaggio, incontrando e conoscendo lo stress.

 

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