emergenza covid e ritorno a scuola

Come sarà il ritorno a scuola? La riapertura delle scuole.. quante emozioni ci hanno attraversati in questi mesi pensando a questo aspetto!

In questi giorni, dopo mesi, le scuole secondarie di secondo grado riaprono per accogliere docenti, ragazze e ragazzi impegnati con gli esami di maturità. Alcune altre scuole poi riapriranno per accogliere bambini, bambine, adolescenti in modo nuovo, con delle attività estive..

Che strana sensazione sarà entrare in quegli edifici che da tempo sono chiusi e silenziosi? Come sarà un esame diverso dal solito? Come saranno queste distanze da tenere? Che cosa significherà utilizzare la scuola in modo diverso dal solito?

Ma ancora di più ed ancora più importante.. la domanda che ho sentito tante volte da chiunque abbia a che fare con la scuola. Come sarà la scuola a settembre?

Una domanda che affolla le nostre menti e le nostre riflessioni. In questi giorni si chiuderà anche burocraticamente questo anno scolastico, come abbiamo già detto e visto, un anno molto diverso da quello a cui siamo sempre stati abituati. Un anno che ci ha messi a dura prova, ma che ha stimolato creatività e risorse.

Ho ascoltato e letto molti pensieri su come bambini, bambine ed adolescenti vorrebbero la scuola a settembre.. e la cosa che più ritorna è  che vorrebbero la scuola come prima, l’importante è stare insieme e poter, anche se con le mascherine e con le misure di sicurezza. Chi vive la scuola vuole di nuovo la scuola come luogo di incontro, di crescita, di relazione, di stare insieme, di socializzazione!

Ma come sarà ritornare a scuola dopo questo periodo così particolare? Che cosa ci aspetta?

Ci sarà una riapertura differente, una riapertura dopo così tanti mesi distanti e con delle misure ancora non chiare. Quali sono le nostre fantasie? Che pensieri popolano la nostra mente? E quanto incidono anche ora sul mio lavoro, sul mio ruolo? E’ importante iniziare ad esplicitarle e a renderle malleabili. Potrebbero essere loro che guideranno le nostre azioni a settembre, quando la scuola riaprirà. Se le conosciamo, diventeranno più consapevoli e più utili per tutti. Se invece ci facciamo trascinare senza conoscerle, il rischio è più grande.

Dall’incontro con docenti, genitori, bambini, bambine ed adolescenti, ecco alcuni spunti di riflessione, le mie riflessioni su questo argomento, le riflessioni venute da questi mesi di emergenza, dall’essermi affacciata in classi virtuali ed in gruppi di docenti e genitori. Le riflessioni che mi viene da condividere ora, a caldo, a giugno, emerse dal confronto e dall’ascolto di tante persone diverse e delle loro idee sul ritorno a scuola.

  • Ricordiamo sempre di curare le relazioni. Non sappiamo come torneremo e se dovremo richiudere le scuole per alcuni periodi. Non sappiamo se la nostra classe sarà insieme o se sarà divisa.. importante però è trovare un modo per continuare a coltivare la relazione all’interno del gruppo classe e con la classe ed i singoli.
  • È vero, abbiamo il programma che preme e siamo spaventati dal non poter insegnare in presenza, dopo una prima ripartenza. Potremmo aver voglia di iniziare subito, dal primo secondo, con le cose più complicate da spiegare a distanza.. ma siamo sicuri che bambini, bambine ed adolescenti sono nelle condizioni di apprendere? O riuscirebbero ad apprendere di più, anche a distanza, ma dopo un momento di cura di ogni persona e di ogni relazione? L’apprendimento passa molto dalla relazione, ricordiamolo quando sentiremo le pressioni e la voglia di dare tanto, di dare tutto quello che hanno perso. Ma cosa veramente la nostra classe ha perso? 
  • Gli effetti psicologici dell’emergenza, potrebbero farsi sentire al nostro ritorno a scuola, sia per noi adulti che per alunni ed alunne. Ci sono reazioni comuni per noi adulti, per bambini e bambine e per adolescenti che si possono verificare in emergenza. Questi possono presentarsi o ripresentarsi anche a distanza di tempo. Prendiamo in seria considerazione l’emergere di questi segnali e valutiamo per noi stessi o per bambini, bambine ed adolescenti se i campanelli di allarme sono tali da chiedere un aiuto
  • Continuiamo a prenderci cura di noi stessi. per lavorare bene, è importante che noi adulti prima di tutto stiamo bene. Come i più piccoli, anche noi adulti siamo in  emergenza e lo siamo stati. Questo è importante tanto per i genitori quanto per gli insegnanti. 
  • Nell’incertezza che popola e probabilmente popolerà anche al ritorno a scuola la nostra vita, noi adulti possiamo mostrare di esserci per bambini, bambine ed adolescenti. Qualsiasi sia la modalità, dietro un vetro, davanti ad uno schermo, con distanziatori.. noi ci siamo. Come possiamo far passare questo messaggio?
  • L’emergenza può aver stimolato molto la nostra creatività. Che cosa vogliamo poter trasferire anche in presenza?
  • La scuola improvvisamente ha utilizzato moltissimo il digitale. Coltiviamo il grande lavoro che abbiamo svolto sull’insegnamento delle tecnologie. Inseriamo anche i lavori sull’educazione all’utilizzo positivo delle tecnologie. Le competenze di bambini, bambine ed adolescenti in questi ambiti sono cresciute.. continuiamo a lavorarci.
  • Abbiamo inventato un nuovo modo di fare scuola. Quali sono gli aspetti che abbiamo scoperto e che non possiamo più far finta che non esistano? Portiamoli nella nostra valigia il prossimo anno, qualsiasi sia la scuola che avremo davanti.
  • Quali sono gli aspetti che ci sono mancati e che non possiamo non recuperare? Partiamo da quello che ci è mancato e che è mancato alla nostra classe. 
  • Che cosa avevamo invece prima dell’emergenza che non ci piace più? Le situazioni di emergenza come questa ci possono far rendere conto di quanto alcuni meccanismi possano essere usati per abitudine, ma non siano veramente funzionali.
  • Seguiamo anche quello che ci suggeriscono i nostri alunni. Se riusciamo ad ascoltarli, pur nelle idee più assurde, potremo effettivamente trovare il modo per trasformare le loro idee in qualcosa di realistico o rispondere al bisogno dietro quella proposta che ci sembra così folle. La partecipazione è fondamentale per l’apprendimento. 

Che altre riflessioni vi vengono? Cosa portiamo con noi da questo anno particolare? Il ritorno a scuola potrebbe essere anche arricchito da tutto quello che è accaduto in questo periodo! Attraversare una crisi può aiutarci a vedere aspetti nuovi e a cambiare vecchi meccanismi che non funzionavano. 

Vi saluto con un bel dialogo che ho ascoltato tra una mamma ed una professoressa, in un incontro tra genitori e docenti. La mamma era molto preoccupata dal fatto che il figlio, dopo così tanti mesi a casa, avrebbe fatto fatica a stare seduto in classe. La professoressa, con estremo ascolto e naturalezza, ha risposto: “se non riusciranno a stare seduti, ci alzeremo tutti in piedi.. e magari andremo a fare lezione al parco!” 

E con un augurio di buoni esami a chi si trova ad un importante cambio di ciclo e un augurio di buona estate si chiude questa rubrica che ci ha accompagnati in questa emergenza.

Grazie per avermi seguita!

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