Insegnanti in emergenza

Essere insegnanti in emergenza è molto complesso. Già solo uno di questi due aspetti potrebbe bastare! E proprio per questo che nel primo spunto, per me, è fondamentale partire da voi insegnanti! Per farlo su tre aspetti che potrebbero aggiungere complessità nel gestire una situazione emergenziale, per voi insegnanti in emergenza.

Gli insegnanti sono persone

Sembra una frase piuttosto banale, ma è la prima cosa da ricordare. Siamo persone, abbiamo le nostre caratteristiche, che ci rendono unici. Tra queste possono esserci le possibili reazioni alle situazioni di emergenza. Abbiamo infatti, come tutte le persone, anche noi le nostre fondamentali emozioni. Risentiamo anche noi di quanto accade intorno!

Non stiamo andando a lavorare in un contesto emergenziale altro dal nostro. Ed anche questo attiverebbe tanto. Noi siamo in emergenza! Non possiamo negare o dimenticare che anche noi stiamo vivendo sulla nostra pelle questa pandemia. Anche i docenti passano per le fasi psicologiche dell’emergenza e si devono scontrare con le caratteristiche di questa emergenza e con tutto quello che ci fa soffrire. Alcuni di noi potrebbero aver avuto delle reazioni comuni. Altri potrebbero essere stati bene per un periodo, ed averne risentito dopo. Tutti abbiamo vissuto le stesse paure. La nostra reazione di stress potrebbe essere stata anche più forte di altre persone. Come insegnanti in emergenza possiamo avere una serie di pressioni, preoccupazioni, paure, emozioni, sentimenti.. che riguardano la nostra vita privata, ma anche il nostro lavoro e le persone che incontriamo grazie a questo lavoro.

Spesso ho sentito insegnanti che non riuscivano a ricavare nemmeno un attimo per loro. Anche il fare tantissime cose potrebbe essere una reazione comune all’emergenza e allo stress. Le nostre risorse non sono infinite però. Prenderci cura di noi stessi è fondamentale per stare bene e per poter proseguire questo complicato ma affascinante lavoro. Allora vanno bene tutte le cose che già abbiamo detto in generale per stare meglio in emergenza.

Inoltre, siamo persone ed anche noi possiamo avere il bisogno di chiedere aiuto e di essere supportati, se è complicato elaborare il trauma da soli.

Aggiungiamo anche il fatto che è fondamentale staccare. Potreste essere costantemente sommersi da messaggi, chiamate, mail.. delle famiglie  e dei vostri alunni. Ma è importante mettere il confine e trovare uno spazio in cui il lavoro non  arriva.

Se riposo, se stacco.. allora riuscirò a lavorare molto meglio. Se come persona sto bene, riuscirò a stare molto meglio e a stare bene nel mio lavoro!

Gli insegnanti hanno una famiglia

Oltre alle preoccupazioni personali, gli insegnanti hanno una famiglia, qualsiasi essa sia. Avrete figli, mogli, mariti, compagni, genitori, nonni, amici, coinquilini.. per cui sarete preoccupati. Ci potrebbero essere persone anziane per cui avete temuto il contagio e lo temete ancora ora. Oppure gli equilibri in casa potrebbero essere molto più complicati dalla forzata convivenza e dalla quarantena, oltre che dallo stress dell’emergenza.

Se avete figli in casa poi, qualsiasi sia la loro età, potrebbero aver avuto le normali reazioni di bambini, adolescenti o adulti. E questo potrebbe avervi molto agitati. Potreste far fatica a capire come poterli aiutare.

Potrebbe esserci stata una malattia o un lutto in famiglia e questo può aver inciso molto sulla nostra preoccupazione e sul nostro benessere. Anche perchè il lutto ai tempi del Coronavirus può essere molto diverso, più complesso,così come la sua elaborazione.

Teniamo in considerazione tutti questi aspetti, potrebbero molto incidere sul lavoro e sull’impegno che ogni giorno mettiamo come docenti. Se le nostre risorse sono attivate su più fronti potremmo non sentirci tranquilli di affrontare tutto contemporaneamente.

Al contrario, potrebbe anche essere il lavoro (e la fatica che questo mi richiede) che mi fa essere sotto stress. Posso trovarmi così ad avere meno energie da dedicare ai miei affetti. In emergenza, è fondamentale continuare a coltivare i nostri affetti, a comprendere quando ci sono situazioni relazionali che non vanno. E’ molto più semplice, proprio per tutte le reazioni comuni scatenate dalla pandemia, avere momenti di difficoltà relazionale.

Il lavoro di insegnante richiede mettere in gioco non solo le nostre conoscenze e competenze, ma anche tante parti di noi.  Lavorare con alle spalle una situazione relazionale serena, può molto aiutare. Se qualcosa non funziona, è importante che me ne prenda cura. Se non riesco da solo, posso chiedere aiuto!

Prima di tutto per me stesso, ma anche per poter lavorare bene.

Insegnanti in emergenza

Ulteriore elemento di complessità è il fatto che in emergenza la scuola cambia. Ed è un cambiamento radicale in questo caso! Anche chi ha vissuto altre emergenze, si è ritrovato di fronte a grandi complessità negli spazi, nell’accoglienza di bambini e ragazzi che hanno subito situazioni traumatiche e lutti, nella gestione dei tempi e degli orari..

Questa volta però, la scuola si è dovuta spostare online, richiedendo un’improvvisa modalità digitale, molto lontana, spesso da quello che abbiamo sempre fatto.

Partiamo sempre da noi. Come ci troviamo in questa nuova scuola? Che cosa ci piace e cosa no? Quali nostre risorse stiamo scoprendo? Quali sono i nostri limiti?

Ammettere quanto ci sentiamo comodi in questa sperimentazione ed accettarlo è già un buon passo. Accogliere le nostre emozioni, esprimerle, infatti, può permetterci di accettarle e di costruire qualcosa di positivo sopra. Può essere normale sentire la mancanza della fisicità, anche del caos delle aule, delle corse, delle lezioni in classe. Che emozioni sto provando? Come sono cambiate le mie emozioni dal primo giorno di chiusura ad oggi? Come posso utilizzarle per costruire qualcosa che possa servire alla mia classe, alla mia scuola e a me stesso?

Importante è poi valorizzare anche tutto quello che stiamo facendo. Io sto trovando insegnanti che danno del loro meglio, che cercano di essere accanto a tutti, che si impegnano.. e che si mettono in gioco in  modo meraviglioso per creare ancora una scuola di qualità.

Capovolgere tutti i nostri punti di vista può essere molto faticoso ed al contempo stimolante. può attivare in noi tantissime emozioni differenti! Se le conosciamo, possono essere utili alleate in questa delicata fase.. ma anche quando ci sarà da riprendere la scuola, così bruscamente interrotta.

Grazie a questa meravigliosa attivazione delle persone che ci lavorano, la scuola sta dimostrando di essere un’istituzione resiliente. E questo è importantissimo, in questo momento critico. Vedremo presto proprio questo aspetto.

 

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