la relazione nella scuoala emergenza

La relazione nella scuola ai tempi del Coronavirus è uno degli aspetti che ci avrà fatto e ci fa scervellare più di tanti altri. Come riuscire a preservare, da docenti, questa relazione tra noi e bambini, bambine ed adolescenti? E’ possibile continuare a mantenere buone relazioni tra di loro? Quali saranno le nuove dinamiche di classe? In che modo la presenza più forte dei genitori può incidere?

Come insegnanti, abbiamo un ruolo importantissimo nella vita dei nostri alunni. Gli insegnanti sono un po’ come dei secondi genitori. Per bambini ed adolescenti, vederci, parlarci, ascoltare la nostra voce, raccontare una storia, fare una discussione con loro.. è fondamentale. Bambini ed adolescenti sono in emergenza come tutti noi, possono soffrire per alcune caratteristiche di questa situazione, possono avere delle reazioni che mostrano il loro malessere. Sapere che il loro insegnante è lì, che la relazione non è interrotta, che, anche se in modo diverso ci si può continuare a tenere in contatto è un sollievo molto grande.

Lo schermo, la tecnologia, per quanto possa tenere lontani, non toglie l’umanità della nostra relazione, anzi, ci permette di tenere una comunicazione anche in un momento in cui dobbiamo stare distanti. Una piccolina di 5 anni continuava a voler ascoltare il video inviato dalla sua maestra. Quando il nonno le ha chiesto se era tutto ok, la bambina ha risposto che voleva ascoltare la voce della maestra perché le mancava molto e ascoltarla la rilassava. Solo un esempio delle tante storie che sto ascoltando e che mostrano come è fondamentale mantenere al relazione anche  in questo momento di distanza fisica.

Insegnare non significa solo passare dei concetti. I docenti lavorano tanto con gli aspetti relazionali loro, dei singoli e del gruppo classe. E’ importante, quindi, esattamente come quando siamo in presenza, curare queste relazioni.

L’imparare passa molto da quel legame che c’è tra ogni bambino o ragazzo con il suo insegnante. Pensiamo ai docenti che ci sono rimasti nel cuore. Quali sono? Probabilmente quelli che, oltre che passarci concetti, si prendevano cura di noi, erano presenti, si interessavano ai problemi relazionali, erano appassionati del loro lavoro e lo trasmettevano..

Dicevamo, però, che anche noi siamo umani. L’emergenza e lo stress provocato potrebbe immergerci nel fare e farci perdere di vista l’aspetto relazionale. Chiediamocelo sempre: stiamo pensando anche ad emozioni e relazioni?

Avere dei momenti in cui chiediamo come stanno bambini e ragazzi e riflettere su come ci sentiamo rispetto a questa emergenza è utile per bambini ed adolescenti, è utile per creare un buon clima anche online, è utile anche per noi stessi.

Possiamo usare qualsiasi modalità, la discussione, un gioco, un diario, un video.. pensiamo a quello che fa sentire noi a nostro agio. Se lo strumento ci piace, saremo anche noi in grado di passare maggiormente la voglia di ascoltarli e di condividere con loro alcuni aspetti. Vedremo fra qualche giorno qualche esempio di attività che ho usato io nelle classi.  Ma è stato il mio modo! E’ solo uno spunto, ognuno può trovare il suo.

Importante è accogliere e validare le emozioni negative espresse, ma allo stesso modo lasciare aperta la porta della speranza e lavorare su quegli aspetti che possono averci fatti riflettere, sulle cose nuove che stiamo sperimentando, sui lati positivi. Nelle tante classi in cui sono virtualmente entrata in questo periodo, qualsiasi fosse l’età, ho sentito una grandissima voglia ed un piacere estremo di parlare di questo. Talvolta erano classi che erano cambiate molto online. I docenti mi dicevano che non riuscivano più a farli partecipare ed essere effervescenti come sempre. Eppure poi, con queste attività, sono tornate ad esprimersi come sempre. Il problema era proprio la relazione.

A volte la fatica, lo stress, il senso di incapacità con questi strumenti.. ci fa perdere di vista lo strumento più importante che abbiamo come insegnanti: la relazione con i nostri alunni.

Un particolare pensiero a quei bambini e ragazzi che han no delle difficoltà di qualsiasi tipo. Sicuramente possono fare più fatica, anche a sentire la relazione con noi. Con loro, ancora più che con gli altri, allora usiamo la relazione per tenerli agganciati .. anche dove sembrano sfuggirsi, hanno un estremo bisogno di noi.

Rispetto al gruppo classe, ricordiamo quanto quest’emergenza stia togliendo a bambini e ragazzi (e non solo!) la socialità. Le classi hanno estremamente bisogno delle videolezioni, non tanto per la materia che potrebbero anche apprendere da un video. Bambini e ragazzi hanno bisogno di stare con i loro coetanei ed avere un’interazione con loro. Non sempre in casa può essere garantita. Cosa possiamo fare come scuola? Come rendere partecipate le nostre lezioni? In che modo valutare il clima relazionale? Non è molto diverso d quello che abbiamo fato, seppur più faticoso. Trasformiamolo online, ma è fondamentale continuare ad occuparci di questo.

Una riflessione sulle famiglie. È vero, sono entrate di più nelle nostre classi, soprattutto con i bambini più piccoli. Qualcuno di noi potrebbe viverlo come un’intrusione. E forse alcuni atteggiamenti di mamme e papà potrebbero darci fastidio. Può succedere, è umano, soprattutto se prima dell’emergenza non c’era una buona relazione con queste famiglie.

Ma proviamo a pensare invece come una grande occasione di collaborazione tra scuola e famiglia. Ce lo diciamo continuamente.. ed ora possiamo effettivamente provare a trovare un modo nostro per collaborare. Siamo le due principali istituzioni educative per bambini e ragazzi! Alle famiglie farà molto bene sentire questa apertura da parte nostra!

Ultimo, ma non di importanza, curare le relazioni, invece che lavorare come se fossimo delle macchine, fa molto bene anche a noi come docenti. Pensiamo alle classi in cui il clima relazionale è buono e quelle in cui invece no. Come ci sentiamo? Dove lavoriamo meglio?

 

L’emergenza passerà e ritorneremo a fare scuola in presenza. Cosa ricorderemo noi di queste esperienza? Cosa ricorderanno le mamme ed i papà? Ed i bambini ed i ragazzi? Forse non ricorderanno alcune cose che avete spiegato, ma la vostra voce, il momento in cui avete fatto un’attività sullo star bene, il vostro sorriso. E noi?  Potrebbe essere lo stesso!

 

A presto, continueremo con una riflessione su tempo e scuola.

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