Bentornati/e insegnanti! C’è qualcosa che non vi torna nelle relazioni che vedete all’interno della vostra classe? Sentite che qualcosa vi sfugge nelle dinamiche che ci sono tra bambini, bambine o adolescenti? Sospettate si tratti di bullismo o cyberbullismo? Magari qualcuno/a è venuto/a a farvi qualche rivelazione? Oppure sono stati dei genitori a venire da voi e a raccontarvi episodi spiacevoli che sembrano accaduti proprio a scuola?

Magari dopo essersi fermati a riflettere, avete preso in seria considerazione la situazione tanto da aver chiesto un confronto tra colleghi, colleghe e dirigente. Ma nonostante tutto questo, sentite che siete preoccupati/e.. eppure sembrano solo sensazioni.

Cosa fare allora? Un’idea potrebbe essere quella che tutti/e gli/le insegnanti della classe possano tenere un diario rispetto a quello che accade, sia nei momenti strutturati che in quelli non strutturati. Potete scegliere insieme di usare delle griglie di osservazione che possano quindi focalizzare  l’attenzione su qualcosa di specifico. Oppure al contrario potete scegliere di iniziare ad osservare liberamente, in modo che da non darvi limiti e preconcetti.

Ricordate che si vede solo ciò che si conosce! Il primo passo fondamentale è, quindi, quello di informarsi sul bullismo e sul cyberbullismo, riconoscendo le diverse tipologie e riuscendo a ricordare quali sono le caratteristiche che ci fanno dire che è proprio questo tipo di fenomeno e non qualcosa di diverso (gruppo, persistenza nel tempodifferenza di potere).

Fortunatamente in questo periodo storico si parla finalmente di bullismo, sempre esistito, ma spesso relegato a qualcosa di naturale e che non fa nulla di male. Ma attenzione! A volte ultimamente sembra questa essere un’etichetta valida per qualsiasi tipo di comportamento, dal vandalismo ad una semplice lite. Ciò non significa che, se anche doveste scoprire un conflitto tra due bambini, bambine o adolescenti della vostra classe, questo dovrebbe essere preso sotto gamba. La questione è che se io chiamo le cose con il loro nome è più semplice che riesca a capire di cosa si tratti. Quando so davanti a cosa sono, riesco anche a trovare la soluzione ottimale. E’ come quando ho la febbre. Non tutte le febbri sono uguali: se è un’infezione, un’influenza o un colpo di sole, il trattamento è ben diverso, e se ne uso uno non adatto, rischio che la mia febbre peggiori, invece di guarire.

Tenere un diario significa anche poter dare una lettura ad una serie di avvenimenti a posteriori..e a volte una cosa che da molto vicino sembra in un modo, allontanandosi, prende una luce totalmente diversa. Forse, con un diario, dopo qualche settimana, tutto risulterà più chiaro! Soprattutto, anche se sembra di aver “perso” del tempo, potersi permettere di osservare prima che di intervenire, vi avrà fatto comprendere di cosa si tratta e avrete anche gli strumenti per mettere in atto un intervento mirato alla specificità della vostra classe e di quello che sta accadendo.

Buona osservazione!

Continuate a seguirmi, possiamo capire rispetto al bullismo quali sono gli aspetti importanti per un buon intervento.