Bentornati/e insegnanti e buon inizio di questo nuovo anno scolastico! Eccoci ancora a parlare di bullismo e cyberbullismo. Negli articoli precedenti, abbiamo visto come poter attivare delle prime iniziali azioni per capire prima di tutto cosa sta accadendo all’interno del vostro gruppo classe. Vi siete fermati a  riflettere per non rischiare di agire di istinto o di non agire proprio. Se avete avuto una rivelazione, abbiamo riflettuto su come poterne parlare con bambini, bambine o adolescenti che ci fanno questo racconto. Avete già attivato il gruppo dei colleghi per un confronto e vi siete dati del tempo per poter effettivamente tenere un diario e raccogliere le osservazioni sul gruppo classe.

Vi siete resi conto che quello che sta accadendo è proprio bullismo! E’ una dinamica che coinvolge il gruppo, con diversi ruoli, avete notato differenze nella percezione di potere e avete notato che è una situazione che si ripete costantemente.

Cosa fare allora?  Partiamo proprio da queste caratteristiche appena nominate. Prima fra tutte che il bullismo o il cyberbullismo, per dirsi tale, coinvolge tutta la classe, se non tutta la scuola.. o oltre! Spesso la tentazione è quella di consolare solo la vittima e di punire chi ha fatto gli atti di prepotenza in prima persona.

Ma, come abbiamo già visto, questo ci porta fuori strada. Non sono loro gli attori principali! Non nel senso che il loro comportamento, le loro emozioni ed il loro valore non sia importante, ma non sono loro ed i  loro cambiamenti che possono modificare il contesto. Spesso capita che chi subisce, esausto, cambi classe o scuola. Bastano poche settimane o a volte pochi giorni perché la vittima designata diventi un’altra. Oppure a volte capita che chi fa le prepotenze venga allontanato per un tempo più o meno lungo e definitivo;  in questi casi capita che la vittima inizi a ricevere un trattamento simile da un altro/a che prende il posto lasciato libero dal “bullo”.

Gli interventi quindi che funzionano di più sono quelli che coinvolgono tutto il gruppo classe. Sono interventi che agiscono soprattutto sulla maggioranza silenziosa, l’unico attore protagonista che può scegliere come far proseguire la situazione. Cosa possiamo fare allora da insegnanti?

  • Parliamo, senza fare nomi e chiedendo di fare lo stesso alla classe, di quello che sta accadendo e di come ognuno si sente rispetto a questo.
  • Cerchiamo di aprire un dialogo senza giudizio, prima di tutti da parte di noi adulti, e chiedendo di seguire il nostro esempio alla classe.
  • Riflettiamo con tutti e tutte sulla responsabilità individuale di ciascuno/a nel sostenere la situazione che si è creata in classe.
  • Coinvolgiamo tutti e tutte nella ricerca di una soluzione. Cosa posso fare io, anche di molto piccolo, che possa aiutare la situazione? Importante che siano impegni concreti e realizzabili, che quindi possono effettivamente esser messi in atto. Magari potrebbe essere utile darsi un tempo per vedere se questi buoni propositi sono stati mantenuti o eventualmente cosa li ha ostacolati e come possiamo continuare a progredire nel miglioramento.
  • Accogliamo sia silenzi che rivelazioni di “colpevolezza”. Sbagliare è umano, è importante capire poi cosa si fa con questi errori.
  • Lavoriamo, anche utilizzando il programma scolastico, su empatia e solidarietà.
  • Commentiamo con la classe situazioni di presa di posizione della maggioranza silenziosa, anche in fatti storici, che ha creato la differenza.
  • Alleniamo la classe al pensiero critico ed aiutiamoli ad esprimere la loro opinione anche se è diversa dalla nostra. Se anche con l’insegnante posso dire di essere in disaccordo, posso farlo anche con un compagno/a.
  • Creiamo un clima di fiducia tra loro e verso noi adulti.

Piccoli spunti di riflessione, che ognuno/a di voi può declinare con le modalità che sono più appropriate per il vostro gruppo classe e per il vostro stile. Come vedremo nel prossimo articolo, importante è però che qualcosa sia fatto in modo continuativo. A presto, vi aspetto per parlare ancora di bullismo e cyberbullismo! Intanto seguitemi su Facebook, Instragram, Linkedin e/o Twitter.