Tolleranza, pazienza e rassicurazioni per figli in emergenza

Rassicurare i figli in emergenza può essere più complicato del solito. Perché? Perché sia noi che loro siamo in una situazione critica, per cui le nostre reazioni emotive e le loro (che siano bambini o adolescenti) potrebbero creare un mix molto difficile da sostenere.

Ricordiamo che le emozioni e le reazioni molto forti, come ansia, paura, stress, rabbia, nervosismo.. sono contagiosissime.. molto più del Coronavirus. Ancora più, queste si contagiano velocemente tra persone che hanno un legame molto stretto, come è quello tra voi e i vostri figli. Inoltre, possono rimbalzare e creare un contagio di ritorno. Vi sarà capitato, ad esempio, di aver provato a calmare vostro figlio che era nervoso e dopo qualche prova, innervosirvi anche voi. A quel punto, magari il vostro bambino si stava iniziando a calmare, ma ecco che vedendo voi più nervosi, ha ricominciato a salire anche il suo nervosismo.

E ritorniamo quindi ad un punto essenziale. Se vi prendete prima cura di voi stessi, potete rassicurare i vostri bambini ed i vostri ragazzi in modo più efficace. Appurato questo, possiamo quindi affrontare e riflettere su i primi due aspetti per il benessere dei nostri figli in emergenza.

Pazienza e tolleranza

Le reazioni che l’emergenza Coronavirus potrebbe attivare nei nostri figli potrebbero essere molte. Potrebbero avere dei comportamenti e degli atteggiamenti diversi dal solito, difficili da gestire e che non sempre sono semplici da sopportare. Oltre allo stress dovuto all’emergenza, quindi, dovremo affrontare quello che questi comportamenti possono provocare in noi.

Un papà raccontava come il suo bambino di 5 anni voglia sempre stare attaccato a lui, non  possa allontanarsi nemmeno di poco.. e questo diventava impossibile da gestire, dovendo lavorare da casa. Una mamma ha aumentato il suo livello di litigi con la figlia di 17 anni che non ne vuole sapere di rimanere in casa. Dei genitori mi parlavano della loro esasperazione perché il loro bambino di 8 anni, sempre andato volentieri a scuola ed autonomo nei compiti, ora si rifiuta di partecipare alle video lezioni e fa i compiti solo se pressato dalla mamma o dal papà e solo con uno di loro accanto.

Queste sono solo 3 storie delle milioni di storie di fatica che i genitori stanno vivendo in questo momento. E possiamo ammettere che non è semplice!

Ho ascoltato una bella frase in uno dei corsi sull’emergenza che sto seguendo in questo periodo. Era riferita agli operatori sanitari, infermieri e medici, ma io ho subito pensato ai genitori (e agli insegnanti). Non siamo supereroi. I supereroi non hanno paura, hanno i superpoteri e per loro è tutto facile. Non siete supereroi! Voi genitori però in questo momento siete degli eroi. Gli eroi sono esseri umani, hanno le loro emozioni e non hanno superpoteri. Hanno paura, sono stressati, sono nervosi, sono stanchi.. ma quando c’è il fuoco si lanciano lo stesso. Il fuoco può far male, ma con le giuste protezioni possiamo attraversarlo e aiutare i  nostri figli che si trovano anche loro in questo fuoco.

La pazienza e la tolleranza non sono scontate e  non arrivano né sempre né subito. Siamo umani. Ammettere questo, ammettere i nostri limiti e riflettere su come possiamo fare per creare questo stato d’animo in noi può essere già un grande passo.

Se fossimo dei maghi in un laboratorio, quali ingredienti utilizzeremmo per fare spazio a pazienza e tolleranza? Ecco alcuni spunti, ma la ricetta è la vostra, unica e speciale proprio come ognuno di voi:

  • Chiederci come stiamo e trovare quello che tranquillizza noi.
  • Ammettere quali sono i comportamenti e gli atteggiamenti che non sopportiamo e magari poter scegliere di affrontare, se possibile, la questione in un altro momento o farla affrontare all’altro genitore o ad un’altra figura di riferimento.
  • Conoscere le reazioni comuni di bambini ed adolescenti in emergenza e ricordare che sono espressioni di una sofferenza legata alla crisi.
  • Comprendere il perché nostro figlio si sta comportando in quel modo e che cosa lo fa stare tanto male da avere quell’atteggiamento.
  • Tollerare il fatto che sono emozioni forti che non sta riuscendo ad esprimere in modi differenti.
  • Trovare un posto tranquillo in cui affrontare la situazione, con il giusto tempo e spazio, in modo che fattori esterni, come ad esempio un fratello che stuzzica, non agiti ancora di più la situazione.

Quali altri ingredienti possiamo aggiungere? Per rassicurare i figli in emergenza, la pazienza e la tolleranza più alti di quanto fate nella normalità possono essere molto importanti. E’ un po’ come se chiedessero di mantenere la calma al posto loro. Ed effettivamente, i nostri figli possono superare questo momento grazie a noi.

Tollerare atteggiamenti che normalmente non accettate, non significa allo stesso modo, lasciare senza regole bambini ed adolescenti. Le regole sono fondamentali, anche in emergenza! Le regole danno sicurezza, e spesso bambini e ragazzi che non le hanno fanno di tutto per farsi dare dei confini. Pazienza e tolleranza in emergenza significa utilizzare gli ingredienti che già ci siamo detti, ascoltare, comprendere e rassicurare.

Rassicurazioni verbali e fisiche.

Quello che bambini ed adolescenti ci stanno dicendo con le loro reazioni emotive, è che l’emergenza con le sue caratteristiche li sta destabilizzando. Abbiamo visto alcuni fattori di questa emergenza che possono incidere sul loro benessere.

Bambini e ragazzi hanno bisogno di essere rassicurati da voi proprio rispetto a questo. Ne parleremo meglio riflettendo sull’espressione delle emozioni in emergenza, ma fondamentale è ricordare che rassicurare non significa dire che va tutto bene.

Rassicurare i figli in emergenza può significare:

  • Accogliere ed accettare le emozioni che provano, anche quelle negative ed anche se si esprimono in modi inaccettabili. Si possono trovare altri modi per esprimere le stesse emozioni, ma le emozioni sono sempre giuste. Troppe volte mi trovo con persone di tutte le età che non riescono ad accettarle e che dicono “non devo arrabbiarmi”, ma se la rabbia c’è possiamo non spaccare tutto, ma allo stesso modo farla fluire e riconoscere il suo esserci ed il suo valore.
  • Ascoltare attivamente, anche se non parlano ma dimostrano. Ad esempio, dire che “mi sembri molto nervoso”, o “mi sembra che non vedere i tuoi amici ti renda triste” può rassicurare rispetto al fatto che quello che sentono ha un nome. Non solo, posso essere compreso in questa mia emozione.
  • Rassicurare, solo dopo aver ascoltato, sul fatto che sono emozioni normali ed utili sempre. In particolare, in emergenza, sono emozioni che stiamo provando in tanti.
  • Cercare un posto ed un momento tranquillo.
  • Ricordiamo che se è molto in agitazione, può aver perso lucidità. In questa fase, quindi, rassicurano di più messaggi brevi e chiari.
  • Attenzione al vostro linguaggio non verbale. Parla di più di mille parole. Se dite che capite il suo disagio, ma lo dite con un tono contrario, questo può agitare di più. Quindi è importante essere in contatto con quello che provate voi stessi.
  • L’impotenza sappiamo quanto possa far male.. è importante quindi, che anche in piccoli gesti, vostro figlio possa sentirsi attivo e possa sentire di avere il controllo. Ne parleremo meglio più avanti.
  • Abbracciare, accarezzare, dare un bacio, prendere in braccio.. a seconda dell’età, utilizzare il corpo può essere molto utile. Le sensazioni corporee piacevoli possono rassicurare e creare un dialogo ed un contatto diverso.

Rassicurare i figli in emergenza può rassicurare anche noi! Anche il benessere può essere contagioso!

 

A presto, per riflettere insieme su come parlare dell’Emergenza Coronavirus ai nostri figli.

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